
Orhan Pamuk (Istanbul, 7 giugno 1952) è uno scrittore turco contemporaneo. I suoi romanzi, tradotti in più di quaranta lingue, sono spesso sospesi tra il fiabesco ed il reale e rispecchiano la Turchia di ieri e di oggi. È stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione: "nel ricercare l'anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture". Il mio nome è rosso è un romanzo del turco Premio Nobel Orhan Pamuk, scritto nel 1998.È un libro polifonico in 59 capitoli, occidentale e orientale, dove, ogni qualvolta, si esprimono una dozzina di personaggi, principali o secondari, e anche il colore rosso che da il titolo al romanzo.
« Ho trascorso la mia vita ad Istanbul, sulla riva europea, nelle case che si affacciavano sull'altra riva, l'Asia. Stare vicino all'acqua, guardando la riva di fronte, l'altro continente, mi ricordava sempre il mio posto nel mondo, ed era un bene. E poi, un giorno, è stato costruito un ponte che collegava le due rive del Bosforo. Quando sono salito sul ponte e ho guardato il panorama, ho capito che era ancora meglio, ancora più bello di vedere le due rive assieme. Ho capito che il meglio era essere un ponte fra due rive. Rivolgersi alle due rive senza appartenere »

La bastarda di Istanbul è un romanzo della scrittrice turca Elif Şafak. Rose è una ragazza del Kentucky sposata con un armeno, Barsam Tchakhmakhchian. Dal matrimonio nasce una figlia, Armanoush, ma proprio a causa dell'invadenza della ultratradizionalista famiglia del marito, il matrimonio va a rotoli. Consapevole dell'odio reciproco che anima turchi e armeni, quasi per ripicca Rose si risposa con un turco, il giovane geologo Mustafa Kazanci. Insieme si trasferiscono in Arizona, dove Armanoush cresce divisa tra l'affetto oppressivo della madre e la famiglia del padre a San Francisco. A 19 anni, Armanoush decide di recarsi di nascosto a Istanbul per ritrovare le proprie radici armene, facendosi ospitare dalla famiglia del patrigno, una famiglia tradizionalista turca composta di sole donne. Qui farà amicizia con la cugina Asya, la 'bastarda' del titolo. Ma il destino intreccerà le storie delle due famiglie in modo ancora più complesso e le due ragazze, insieme, scopriranno che l'odio ancestrale tra turchi e armeni si può superare.

Hikmet è una delle più importanti figure della letteratura turca del Novecento e uno dei primi poeti turchi ad usare i versi liberi. Hikmet è diventato, mentre era ancora vivo, uno dei poeti turchi più conosciuti in Occidente e i suoi scritti sono stati rapidamente tradotti in diverse lingue.
« Il più bello dei mari / è quello che non navigammo. / Il più bello dei nostri figli / non è ancora cresciuto. / I più belli dei nostri giorni / non li abbiamo ancora vissuti. / E quello / che vorrei dirti di più bello / non te l'ho ancora detto »
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