Monday, July 7, 2008

La Torre di Galata

Galata - che oggi è considerata parte del quartiere Beyoğlu di Istanbul - fu una delle colonie genovesi d'oltremare al tempo della Repubblica di Genova; il quartiere attuale, anticamente conosciuto come Pera, fondato dai Genovesi e' sviluppato su una collinetta prospicente il mare contornata da strette vie e viuzze (quasi dei carruggi), sulla quale si erge una torre, la torre di galata sul cui ingresso una iscrizione storica commemora Genova; nonostante i terremoti non e' mai crollata ed e' meta di turisti per il colpo d'occhio che offre dalla sua terrazza posta in sommita' su tutta la parte vecchia di Istanbul. Il quartiere ad oggi si chiama Galata dal nome della torre ed e' noto anche per il famoso ponte sul corno d'oro, il ponte di galata appunto, e per la tipica funicolare di inizio XX secolo, ovvero la funicolare di Galata.
Ci sono varie teorie sull'origine del nome "Galata": potrebbe essere una contaminazione del termine di lingua italiana calata, arcaismo per scalo (arc. scala), oppure derivare da galaktos, latte in lingua greca; la derivazione più probabile è però dalla tribù celtica dei galati che si ritiene si sia stabilita in quel luogo nel periodo ellenistico: più esattamente, un principe della Galazia vi si sarebbe stabilito.
Storicamente, Galata è spesso detta Pera, dal vecchio nome di lingua greca del posto (Sykais Peran, alla lettera: Il campo di fichi dall'altra parte).
Molto più tardi, al tempo dell'impero bizantino, Galata divenne significativa come il luogo della grande torre da cui si poteva bloccare con uno sbarramento di fuoco l'accesso al Corno d'Oro in tempo di guerra. Tale torre fu distrutta durante la quarta crociata, ma poi ricostruita dai genovesi come la Torre di Cristo, e sopravvisse fino ai nostri giorni.

Costruzione genovese del 1348, si eleva a m 62 dal suolo, sull'altra riva del Corno dOro. Dall'alto, il panorama sul Corno d'Oro ed il Bosforo è straordinario. La sera, i turisti apprezzano il suo ristorante, il suo night club ed il suo bar.

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