Monday, July 7, 2008

La Moschea Blu

La Sultanahmet camii o Sultan Ahmet camii (da leggere giamii), è una delle più affascinanti moschee di Istanbul.
Universalmente è conosciuta come la Moschea blu. È infatti il turchese il colore dominante nel tempio. Pareti, colonne e archi sono ricoperti dalle maioliche di İznik (l'antica Nicea), decorato in toni che vanno dal blu al verde.
Rischiarate dalla luce che filtra da 260 finestrelle, conferiscono alla grande sala della preghiera un'atmosfera suggestiva quanto surreale. La Moschea Blu, che risale al XVII secolo, è anche l'unica a poter vantare ben sei minareti, superata in questo solo dalla moschea della Ka'ba, a Mecca, che ne ha sette.
Tale particolarità architettonica è l'espressione delle smanie di grandezza del sultano Ahmet I che, non potendo eguagliare la magnificenza della Moschea di Solimano né quella di Hagia Sophia, non trovò soluzione migliore per cercare di distinguerla dalle altre che aggiungervi due minareti supplementari.
La sala di preghiera è quasi un quadrato (m 64 x 72), con proporzioni molto simili ad altre moschee, ma i quattro possenti pilastri cilindrici del diametro di cinque metri – molto più del necessario – fanno apparire piccolo tutto il resto. La cupola è decoratissima: dal suo centro partono dorati raggi di sole che terminano – oro su fondo blu – sui calligrammi che riportano un versetto del Corano che dice: “Dio è la luce del cielo e della terra”.
La chiamano moschea “Blu” per il colore dominante degli ornamenti del suo interno, dall’azzurro al prussiano, dal cilestrino all’oltremare. E sulle pareti rivestite nella parte superiore di maioliche turchese, la luce che entra dalle 260 finestre coloratissime creano un clima di mistico raccoglimento.

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